Ci chiediamo tutti con quali modalità e tempi l’Amministrazione intenda procedere agli approfondimenti archeologici, rispetto a quanto ritrovato nell’area di Porta Pistola, che dovrà costantemente essere controllata e monitorata.
Si valorizzi il sito immediatamente, rivedendo il progetto della pavimentazione, e si predisponga sin da ora il recupero e la fruizione di questo immenso bene già scoperto e di quello che, siamo certi, ancora emergerà. Si metta tutto in sicurezza e in totale trasparenza per la cittadinanza, con un piano di manutenzione e di protezione, quanto già è stato rintracciato, si blocchino ulteriori lavori che possano mettere a rischio la parte in cui si sta scavando ancora, si proteggano gli affreschi dagli agenti esterni, il sito ha un valore immenso che Matera ha solo l’obbligo di valorizzare.
La nostra Matera dalle grandi sorprese e dagli innumerevoli tesori nascosti dal tempo e dalla storia. Dai lavori di riqualificazione della pavimentazione per il nuovo parcheggio a Piazza Porta Pistola, sono venuti alla luce ritrovamenti di straordinario valore storico e artistico. Al centro dell’area è stato rinvenuto un antico edificio sacro affrescato, probabilmente risalente XVI secolo, accanto ad alcune cisterne che gli studiosi si spera determinino se siano tombe, serbatoi o altro e di quale epoca. Ora è indubbio che se ne deve tenere conto per ciò che rappresenta del passato, per quello che è il presente e magari per un futuro prossimo da far ammirare con orgoglio a materani e turisti.
Attraverso indagini accurate che ci auguriamo gli archeologi e la sovrintendenza possano effettuare più rapidamente possibile. E’ necessaria visione e coraggio, adesso. E’ un patrimonio, dentro il patrimonio Unesco, che non può più essere nascosto e che non può certo essere considerato un ostacolo alla conclusione dei lavori del parcheggio. E’ arrivato il momento di revisionare totalmente il progetto in corso e di riconsiderare tutta un’area che può costituire l’ennesimo valore aggiunto della nostra città eterna, unica al mondo per gli strati di testimonianze che vi si sovrappongono e vi si intrecciano.
Ora bisogna anche evitare danneggiamenti dell’esistente e di quanto piano piano riaffiorerà giorno dopo giorno. La pavimentazione stessa può diventare strumento di fruizione di questa meraviglia. Si riveda allora il progetto, lo si faccia subito. Noi di Matera 2029 vigileremo e continueremo a sollecitare il Sindaco Bennardi a lavorare in questa direzione.
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Rigenerazione urbana e contenitori culturali per i giovani materani. L’ex Centrale del latte poteva essere un luogo adatto.
“Stiamo ancora aspettando la promessa discontinuità col passato a Matera città. La rigenerazione urbana sembra un impegno già dimenticato. Quale sarà il destino del Cine Teatro Duni, per il cui acquisto sono stati spesi 2.5 milioni di euro di soldi pubblici, oppure che ne sarà dell’Area Barilla più volte menzionata durante la campagna elettorale? Seguiranno quanto non è accaduto per l’area del Parco della Murgia materana? Attendiamo di saperlo e, intanto, abbiamo assistito alla demolizione dell’ex centrale del latte di Serra Venerdi, luogo simbolo della nostra storia della città di Matera e primo esempio di lavorazione e trasformazione collettiva del latte dei nostri allevatori, nel disappunto della comunità non interpellata, né informata. Sorgerà in quella sede la nuova sede dell’Istituto Comprensivo “Torraca”? L’amministrazione ha fatto una concreta valutazione dell’area già di suo molto trafficata e congestionata, rispetto all’afflusso delle famiglie e del personale in entrata e in uscita, anche rispetto al nuovo progetto della scuola stessa?”
Lo rende noto il movimento civico Matera2029.
“L’ex Centrale del Latte non era a nostro avviso un relitto o rudere fatiscente da eliminare, bensì da recuperare e restaurare, bonificando l’area e magari ridandole vita, con la conformità progettuale che rappresentava quel luogo per noi materani. Era una opera di architettura moderna di valore, progettata dall’architetto-urbanista Luigi Piccinato, progettista dello stesso Rione Serra Venerdì, nonché autore del Piano Regolatore Generale della città di Matera, esempio notevole di architettura nel panorama culturale italiano ed europeo.Purtroppo a Matera appare sempre più semplice demolire e non preservare, abbattere anziché salvaguardare, cancellare per sempre invece che custodire. Pensiamo ai mulini di cui non esiste più alcuna traccia e al “parco delle cave”: da tempo si cerca inutilmente di vederle valorizzate come meritano.
Quando la politica non ha visione succede anche questo, si giustifica la perdita di memoria con il bisogno di cementificare, senza un senso, cancellando per sempre i segni della nostra identità.Non si poteva pensare di fare della Centrale del Latte un centro socio-culturale per giovani, sale studio pubbliche, accessibili, funzionanti per gli studenti e le studentesse materane, con una progettazione adeguata, una connessione a banda larga, una dotazione di computer e tablet ma anche di libri e riviste specializzate, spazi oltre che una riflessione più lungimirante sui costi di gestione anche per il futuro, considerando anche un minimo di personale da assumere e utilizzare allo scopo?
Sperimentare e far vivere un luogo della cultura, insomma, che si trova a poca distanza dal Liceo Classico, dal Liceo Scientifico e dall’Istituto Commerciale oltre che dal Palasassi, dalla piscina comunale, dal Campo Scuola di Atletica Leggera, dal Circolo Tennis, dal Parco Macamarda e tante altre aree verdi, senza dimenticare la vicinanza con la stazione centrale e il parcheggio di Via Saragat. Un luogo ideale per i giovani materani e per i tanti pendolari che restano a Matera anche il pomeriggio per impegni scolastici, universitari, di Conservatorio o per allenamenti sportivi.Giovani materani e non solo con cui, come Matera2029, abbiamo fatto diversi incontri e di cui ci facciamo portavoce rispetto a esigenze concrete per vivere al meglio la città, fra cui quella di poter avere un contenitore culturale pubblico, aperto, accessibile dove anche confrontarsi, studiare, incontrarsi, organizzare, leggere o fruire di materiali audiovideo o digitali, magari suonare, ritrovando quella dimensione sociale che aiuta a coltivare i talenti e gli interessi più variegati. Ci siamo dati un compito e continueremo a profondere il nostro impegno; continueremo a chiedere all’amministrazione comunale di osare e di dimostrare di essere anche un po’ visionaria, di ascoltare le reali esigenze dei cittadini e delle cittadine rispetto alle politiche giovanili, culturali e dello sport. Per ora nulla di nuovo sembra emergere dall’attuale amministrazione Bennardi, dalla quale ci aspettiamo molto di più dell’enfasi sulla ruota panoramica di Natale.”
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Matera2029: Antonio Esposito lancia petizione per riportare il Conservatorio a Palazzo Malvinni Malvezzi
Una petizione on line che in 24 ore ha avuto quasi 800 sottoscrizioni segno che c’è una comunità che chiede e condivide una istanza, perché molto sentita, e che un giovane del Conservatorio ha lanciato ed esteso. La prestigiosa sede non è oggi utilizzata e le intese tra Comune, Provincia e Regione al momento non si comprende a cosa porteranno, rispetto all’utilizzo della storica struttura.
Come movimento civico Matera 2029, pertanto, condividiamo la proposta del musicista materano Antonio Esposito, nostro esponente, di istituire la “Quarta Sezione” del Conservatorio di Musica “E.R. Duni” – Matera presso Palazzo Malvinni Malvezzi di Piazza Duomo, sostenendo la petizione che, a nome di tutti i corsisti e docenti del Conservatorio, ha lanciato, la cui raccolta firme sarà inviata al Presidente della Provincia Piero Marrese e al Sindaco Domenico Bennardi.“
Dopo aver preso atto della effettiva insufficienza di spazi che il Conservatorio da tempo lamenta per svolgere l’attività didattica e concertistica, riteniamo che destinare le stanze di Palazzo Malvezzi – prosegue Antonio Esposito – alla massima Istituzione Musicale della città e dell’intera provincia, sia un’esigenza tanto culturale quanto funzionale, specie all’indomani del recente ampliamento dell’organico, concesso dal Ministero, che aggiunge agli attuali 100 docenti altre 7 cattedre e altri 7 posti nell’ambito amministrativo e che dunque certifica la bontà di tale richiesta.
Già decenni fa l’antico palazzo ospitava proprio le classi del Conservatorio e riabilitarlo alla sua originaria funzione, oltre che per un “romantico” e suggestivo ritorno alle origini, risulta essere una necessità strutturale, organizzativa e logistica urgente. La petizione si può sottoscrivere al link https://www.change.org/p/quarta-sezione-conservatorio-e-r-duni-matera-a-palazzo-malvezzi e invitiamo tutti i cittadini e le cittadine a farlo se credono, come noi, che sia la soluzione migliore.
A nostro avviso, dare vita a una vera e propria “cerniera”, che va da Piazza del Sedile a Via Duomo, e renderla “a misura di studente” è la scelta più logica, utile e funzionale, che darebbe ulteriore linfa e prestigio all’offerta formativa di un bene comune come quello che rappresenta il Conservatorio Duni, che continua a portare il nome di Matera nel mondo e ad attirare una moltitudine di studenti sia dalle aree interne della Basilicata che dai territori fuori regione di Campania, Puglia e Calabria. Riteniamo che questo patrimonio e queste potenzialità siano da tutelare e valorizzare quale ulteriore tassello di consolidamento e rilancio identitario di Matera Capitale Europea della Cultura. Matera ha il dovere e la grande responsabilità di continuare ad attrarre flussi sempre maggiori di giovani, artisti, talenti e studenti e non di disperderli altrove.
E’ necessario che Provincia e Comune lavorino su questo in sinergia per ampliare l’accoglienza e l’offerta di alta formazione che la città può offrire, migliorando in termini di organizzazione ed efficienza. Forse non c’è occasione migliore di questa – conclude Antonio Esposito del movimento civico Matera2029 – dell’ampliamento dell’offerta del Conservatorio in atto e autorizzata a livello ministeriale, per mettere Palazzo Malvinni Malvezzi a disposizione quale luogo di arte e cultura, degli artisti e dei giovani non solo materani.
Auspichiamo che la Provincia e il Comune di Matera colgano questa opportunità che appare essere a portata di mano. Il rischio, infatti, è che dopo aver restaurato e reso agibile l’antico palazzo, recuperandone la sua identità storica e culturale, fra ritardi, esitazioni e titubanze, lo si renda impossibilitato ad offrire alla città le sue ricchezze e i suoi spazi. Si veda l’ex ospedale San Rocco, dove la Soprintendenza non è stata poi trasferita a causa di vincoli e norme, che ora è chiuso da mesi, in attesa di capire quale destinazione potrà avere.”
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Subito un Disability Manager per Matera, città di tutti/e. Non si perda tempo sui diritti dei cittadini più fragili.
Il Movimento civico Matera2029 insieme a 19 associazioni e cooperative che a vario titolo operano con la disabilità, inviano un documento condiviso chiedendo al Sindaco Bennardi di poter essere auditi nella commissione consiliare preposta (Politiche sociali e sport), per presentare la proposta di istituire al più presto e nominare la figura del Disability Manager per la città di Matera. Richiedono, inoltre, un incontro affinché una delegazione dei sottoscrittori possa consegnare la richiesta brevi manu e relazionare per fornire tutti gli approfondimenti e le informazioni.
Hanno aderito: Matera2029, Associazione Azione Disabili di Marzio Muscatiello, Associazione Ambiente e Legalità, AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla Matera, Associazione Italiana contro le leucemie – linfomi e meloma, Associazione Materana Amici del Cuore, Associazione Provinciale Diabetici APD – Matera, Associazione Con cuore impavido O.D.V., Associazione DolceMente, Associazione Dumboonlus. Gian Franco Lupo – Un sorriso alla vita, Raggio di sole ODV, Unione ciechi ed ipovedenti lucani UCIL Matera, Globus, Alleanza delle Cooperative ACI di Basilicata (Agci Basilicata, Confcooperative Basilicata, Legacoop Basilicata), Coop. Sociale L’Individuo, Coop. Soc. L’Abbraccio.
IL DOCUMENTO:
Una Matera accessibile, sicura, inclusiva, dove possano essere azzerate le barriere architettoniche e dove i diritti di tutti possano essere rispettati. Riprendiamo, e subito, il tema della “Cultura dell’accessibilità”. A due anni dall’inaugurazione della Capitale Europea della Cultura 2019 nei quali poco si è fatto in città su questi temi, dopo l’istallazione di apparecchi acustici agli impianti semaforici per i soggetti ipovedenti e non vedenti, la cui realizzazione ha visto un impegno assiduo della già consigliera comunale Nunzia Antezza dopo l’approvazione del suo ordine del giorno.
Si mantenga anche questo impegno preso. Il Sindaco Bennardi individui, piuttosto e anche con urgenza, un Disability Manager. Come ha fatto nelle scorse settimane il comune di Tito (PZ), con funzioni di consulenza permanente ma anche propulsivo sui temi del superamento delle barriere architettoniche e dell’accessibilità, prioritari per la città di Matera che punta ad essere e rimanere la città dei diritti e della cultura.
Si nomini, e presto, la figura specifica prevista, quella del Disability Manager, che possa esercitare le sue funzioni in tutte le situazioni di gestione di pubblici servizi che coinvolgono le persone con disabilità, ma anche di sollecitare gli uffici periferici delle amministrazioni pubbliche statali o altre articolazioni territoriali o strumentali interessate da provvedimenti, proponendo o favorendo tavoli tecnici di risoluzione dei problemi segnalati. Anche in collaborazione con i soggetti privati cui si rivolgono gli eventuali reclami delle persone con disabilità. Si riattivi poi immediatamente l’osservatorio/forum disabilità permanente come luogo di raccordo tra Disability Manager e rappresentanti delle associazioni che operi insieme alla commissione competente e all’Assessore alle Politiche sociali.
E’ una promessa fatta dal Sindaco Bennardi, ricordiamo, durante la “scarrozzata” promossa dall’associazione volontariato “Azione disabili Marziolino ODV” in piena campagna elettorale, quando tutti i candidati a sindaco sperimentarono per qualche minuto cosa volesse dire muoversi in città su una carrozzina, e comprendere direttamente e sulla propria persona la lotta quotidiana che i disabili compiono, districandosi spesso tra e manifestazioni di inciviltà.
Come movimento civico Matera2029, insieme ai sottoscrittori di questo documento congiunto, sollecitiamo la nomina di questa figura chiave nel processo di integrazione di ogni cittadino e cittadina che per qualche motivo, temporaneamente o permanentemente, si trova nelle condizioni di mobilità ridotta.
Un disability manager che possa essere responsabile dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità mediante azioni di pianificazione, programmazione, promozione di politiche che vedono nelle pari opportunità e nel superamento delle barriere architettoniche, sensoriali e culturali per le persone disabili, come di ogni altra forma di discriminazione o disuguaglianza, la promozione dell’esercizio dei diritti e delle opportunità di accesso e fruizione dei servizi e dei luoghi della nostra straordinaria città. A Matera, città che deve essere di tutti, è necessaria, oggi più che mai, una figura istituzionale specifica che abbia cultura, professionalità, sensibilità, capacità di promuovere l’atteso cambiamento etico all’interno della nostra comunità.
Chiediamo, pertanto di poter essere auditi nella commissione consiliare preposta per presentare questa proposta di istituire e nominare la figura del Disability Manager per la città di Matera.
Accessibilità, mobilità, integrazione dei disabili nella società, abbattimento delle barriere architettoniche, culturali e sociali erano tra i punti del nostro programma per i quali riteniamo fondamentale, come Matera2029 continuare a contribuire con iniziative e proposte concrete al miglioramento dello stile di vita delle persone con disabilità che, ricordiamo, non essere una malattia, ma una condizione anche “momentanea” nella quale una persona ha impedimento a fare qualcosa, superabile se vengono messi a disposizione gli strumenti giusti. Se Matera è accessibile, lo diventa per tutti noi e per chi verrà a visitarla da ogni parte del mondo.
Dal 2001, con la nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’enfasi viene spostata dalla disabilità delle persone alla salute delle persone, partendo dal presupposto che qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che in ambiente sfavorevole diventa disabilità. Occorre pertanto lavorare sulla città di tutti/e e sull’ambiente eliminando le barriere fisiche e culturali per ogni persona che anche ci vive o anche semplicemente vi transita.
La figura del Disability manager a Matera potrebbe contribuire, ad esempio, a rendere accessibili le piscine, a far realizzare le passerelle su ogni marciapiede in corrispondenza delle strisce pedonali, alle modalità di controllo e sanzione per evitare che si parcheggi davanti agli scivoli, a rendere accessibili i luoghi di culto dalla Cattedrale alle diverse chiese che presentano scalinate, ma anche negozi, biblioteca comunale, Musei e Palazzo Lanfranchi ma anche a rendere fruibile un percorso tra i Sassi. Una figura che si preoccupi dell’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro ma anche dei servizi di trasporto a chiamata, rendendoli forniti di sollevatori, pedane e sistemi per le carrozzine. le persone con mobilità ridotta a Matera devono trovare quanto più possibile diffusi percorsi senza ostacoli, informazioni sonore e visive, dispositivi di ausilio per l’accesso a bordo, marciapiedi della larghezza adeguata. Oggi non è così, come continua a denunciare l’amico Marziolino Muscatello, con la sua associazione ma anche, da tutti coloro che, a vario titolo si occupano di questi temi.
Si spezzi, una volta per tutte a Matera città, il pregiudizio sulla disabilità e si abiliti chiunque alla “libertà” di poterla vivere nel rispetto dei diritti, anche della diversità, sempre da considerarsi fonte di ricchezza umana e sociale, perché multiforme, fluida e varia, con il diritto di abitare e muoversi nella comunità, magari dal centro alle periferie e viceversa, con la maggiore autonomia possibile.
Per Matera è sicuramente giunto il tempo di garantire diritti che ancora devono essere riconosciuti, lottando contro un sistema inadeguato e spesso ingiusto, fatto spesso di troppa burocrazia e poca umanità. Una città per dirsi tale, nella società odierna, non può continuare ad essere progettata e realizzata solo per le persone cosiddette “normali”. Pregiudizio, indifferenza, discriminazione: sono queste le barriere di ordine culturale e sociale che tuttora impediscono la piena integrazione delle persone con disabilità e che si vanno ad aggiungere agli ulteriori quotidiani ostacoli, pratici e materiali, che non permettono loro di vivere una vita dignitosa, autonoma e attiva. La nostra democrazia può infatti dirsi matura solo se è capace di assicurare il rispetto dei diritti fondamentali di tutti, soprattutto delle categorie più fragili.
Molte famiglie, inoltre, nella nostra città, sono provate gravemente dal problema della gestione delle condizioni della disabilità e di tutti gli aspetti ad essa legati per propri familiari. E’ un fattore di vulnerabilità sociale non trascurabile per coloro, e sono tanti, che devono gestire in solitudine la disabilità infantile, adolescenziale, giovanile e poi quella magari di genitori anziani. Occorre, a nostro avviso, anche programmare misure di intervento da attivare per i disabili adulti e per il cosiddetto dopo di noi, completamente assenti attualmente.
Sindaco Bennardi, metta in campo e presto tutte le misure necessarie per attivare la figura del Disability Manager cittadino, con l’amministrazione comunale e l’assessorato ai servizi sociali. Matera2029, in sinergia con coloro che sul territorio cittadino si occupano di disabilità vuole contribuire con idee, proposte, progetti all’avvio di un percorso virtuoso al fine di migliorare i servizi già presenti e implementarne di nuovi.
IL MOVIMENTO CIVICO MATERA2029
Hanno aderito e sottoscritto il documento:
Associazione Azione Disabili di Marzio Muscatiello
Associazione Ambiente e Legalità
AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla Matera
Associazione Italiana contro le leucemie – linfomi e meloma
Associazione Materana Amici del Cuore
Associazione Provinciale Diabetici APD – Matera
Associazione Con cuore impavido O.D.V.
Associazione DolceMente
Associazione Dumboonlus
Gian Franco Lupo – Un sorriso alla vita
Raggio di sole ODV
Unione ciechi ed ipovedenti lucani UCIL Matera
Globus
Alleanza delle Cooperative ACI di Basilicata
Agci Basilicata,
Confcooperative Basilicata,
Legacoop Basilicata
Coop. Sociale L’Individuo
Coop. Soc. L’Abbraccio
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